sabato 26 dicembre 2020

STEP #26 - La chimica e gli strumenti scientifici

 Come descritto nello STEP #8, spesso, specialmente nelle versioni moderne dello strumento, è utilizzato uno specchio semiargentato come elemento riflettente. 
E' interessante da un punto di vista chimico andare ad approfondire l'evoluzione della fabbricazione di specchi nella storia.

I primi, rudimentali, specchi erano semplicemente lastre di materiale metallico (spesso prezioso) lucidate in maniera da riflettere la luce.

Successivamente fu sviluppata la tecnica veneziana (XIV secolo): un foglio di stagno unito ad una lastra di cristallo forniva uno specchio di eccellente qualità ma ad un prezzo molto elevato.

La tecnica moderna viene introdotta da Justus Von Liebig (1803-1873), che nel 1835 realizzò il primo specchio tramite argentatura di un pannello di vetro, utilizzando una soluzione di nitrato di argento, acido tartarico e ammoniaca.

Oggi il metallo che forma la patina riflettente è rimasto generalmente lo stesso (in alcuni casi viene utilizzato l'alluminio), ma è cambiato il metodo di applicazione.
Per l'argentatura si fa ricorso ad un processo di elettrolisi, che permette una deposizione più uniforme rispetto al metodo originale di Liebig. 
Frequentemente il vetro viene sostituito da materiali con diverse qualità o prezzo inferiore (plexiglass, lexan, plastica).

Riducendo la quantità di argento applicata otteniamo uno specchio dalle scarse proprietà riflettenti, che quindi lascia trasparire una certa percentuale di luce. L'ideale per sostituire il prisma della vecchia camera lucida! 



Specchio semiargentato di una camera lucida di Abbe (link)

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