domenica 29 novembre 2020

STEP #23 - La normativa

 Purtroppo non sono presenti normative relative alla camera lucida in senso stretto, tuttavia sono presenti tabelle, immagini e testi che forniscono indicazioni dettagliatissime riguardo l'utilizzo dello strumento.

Principalmente si tratta di documenti provenienti dai costruttori, che dettano regole sulla messa a punto dello strumento per determinate condizioni di disegno. 


Un esempio è questa pagina estratta da un manuale di istruzioni della Berville (link):



Abbiamo poi una pagina tratta da How to build Optical Drawing Devices della Edmund Scientific, una guida completa sulla costruzione di questo tipo di strumenti. Dopo aver elencato misure e forme dei vari componenti, è presente un'utilissima tabella che riporta la lente da utilizzare in funzione della distanza dell'occhio dal foglio e dall'immagine da rappresentare (link).





Seguendo una concezione più moderna di "norma", tuttavia più scollegata dallo strumento, citiamo la ISO 8598-1:2014 (rivista nel 2019 e tuttora in vigore): questa fa parte delle norme sull'ottica, ed indica i metodi per analizzare le varie componenti ottiche degli strumenti di misura, tra cui prismi e lenti.


STEP #22 - Un manuale d'uso

 Vediamo adesso come opera l'utilizzatore di una camera lucida (versione con il prisma di Wollaston):

Anzitutto è necessario scegliere l'oggetto da rappresentare; che sia questo un paesaggio, un oggetto o una cellula (ingrandita tramite un microscopio) non ha importanza: il procedimento sarà lo stesso.

Si procede fissando lo strumento tramite l'apposito morsetto in maniera che sia solidale con il piano di lavoro, e, nel mentre, si regola la messa a fuoco tramite la posizione del prisma o delle lenti.

A questo punto la preparazione è terminata: se con un solo occhio aperto si osserva il foglio tramite il bordo del prisma, si vede l'immagine da rappresentare come fosse proiettata sulla carta. 

Essendo abbastanza difficoltoso mantenere questa sovrapposizione a lungo, conviene solitamente tracciare velocemente i bordi del disegno, per poi aggiungere particolari e colore in un secondo momento.



Il gioco è fatto!


Per ulteriori indicazioni: link1, link2.

domenica 22 novembre 2020

STEP #21 - Nei fumetti

 Nella copertina del fumetto n. 411 del 23 Settembre 1962 della collana Albi della Rosa (dal 1967 Albi di Topolino), troviamo un chiaro riferimento all'antenato della camera lucida. I fogli, mostrati da Paperino, con solamente delle linee (contorni) in nero sono risultato dell'utilizzo della camera oscura o della camera lucida: entrambi gli strumenti erano infatti utilizzati per tracciare le linee principali del disegno, che, successivamente, poteva essere colorato.



La copertina è opera di Giuseppe Perego, fumettista e illustratore che negli anni '60 ha realizzato numerosi lavori per il settimanale Topolino.

STEP #20 - Il marchio

Questo è il marchio di Vincent Chevalier Ingenieur Opticien Paris (1770-1841), figlio del fondatore della maison Chevalier al 31 di Quai de l’Horloge a Parigi. Vincent era un ingegnere ottico francese che si dedicò alla camera lucida producendone alcune unità, tra cui quella che riporta questo marchio con il numero 69.




Neolucida (link) è invece un già citato (STEP#11) marchio contemporaneo che si dedica alla costruzione di una versione moderna dello strumento. 


STEP #19 - L'abbecedario

  • Asta: supporto per camera lucida (STEP#3). 
  • Barthes: Roland Barthes (1915-1980), saggista francese nato a Cherbourg (Normandia), autore di un classico della teoria fotografica, La chambre claire: note sur la photographie, Parigi: Hill & Wang, 1980 (STEP#10).
  • Carta: supporto generalmente utilizzato per i disegni (vedi T).
  • Disegno
  • Evoluzione: da camera oscura a camera lucida, da prisma a specchio semiargentato.
  • Fotografia: la disciplina "anticipata" dalla camera lucida.
  • George: George Dollond, artigiano che realizzò i primi modelli.
  • Hyde: William Hyde Wollaston, inventore.
  • Istologia: scienza che fino a pochi anni fa ha fatto uso dello strumento, in quanto i disegni prodotti sono più comprensibili rispetto a quelli ottenuti con altri metodi.
  • Londra: città di deposito del brevetto e dei primi prototipi.
  • Microscopio: utilizzabile assieme alla camera lucida per riprodurre immagini molto ingrandite.
  • Natura: la principale protagonista dei disegni.
  • Ottica: la scienza che spiega il funzionamento del dispositivo.
  • Paesaggio: spesso oggetto dei disegni, ad esempio la Vista dal Cottage di Mr Jenkins (1850),
  • Quadrante: permette di regolare la posizione delle lenti e del prisma rispetto al piano di lavoro.
  • Rappresentazione
  • Spettatore: colui che guarda la foto, uno degli attori principali del fare fotografico di cui parla Barthes. 
  • Tela: supporto raramente utilizzato per i disegni (vedi C).
  • Utilizzatore: anche se inesperto, poteva produrre disegni proporzionati e con una prospettiva realistica.
  • Vista: spettacolo che si presenta davanti agli occhi e che, tramite la camera lucida, è possibile catturare.
  • Zoom: era possibile aumentare o diminuire il livello di ingrandimento cambiando e spostando le apposite lenti.

giovedì 12 novembre 2020

STEP #18 - Il francobollo

 Sfortunatamente non sono presenti francobolli che fanno un esplicito riferimento alla camera lucida, tuttavia ho deciso di allegarne due che vi sono comunque collegati:







Il primo è un francobollo tedesco intitolato a Keplero (link), che secondo alcuni teorizzò uno strumento (poi dimenticato) simile alla camera lucida 200 anni prima di Wollaston. Il secondo è un francobollo dei Paesi Bassi (link) dedicato alle scienze, raffigurante anche un prisma che scompone un fascio di luce bianca.

STEP #17 - I brevetti

 Ripercorriamo ora i primi passi nell'evoluzione dello strumento:

Ovviamente il primo è il brevetto originale di Wollaston, presentato a Londra il 4 Dicembre 1806 e accettato l'anno seguente, con il numero 2993 (link): 




Troviamo poi numerose migliorie apportate al dispositivo negli anni successivi, tra queste l'introduzione da parte di Blain Jules Henri nel 1892 dello specchio semiargentato al posto del prisma, e una migliore base regolabile (brevetto DE69569C):



Successive modifiche, più radicali, furono apportate nel 1897 da Giles Ernest; l'invenzione utilizza il principio della camera lucida migliorandolo, difatti consente una proiezione dell'immagine (brevetto GB189700471A):



Abbiamo poi il brevetto per un sistema più preciso per la messa a fuoco dell'immagine (tramite lo spostamento delle lenti) di Taylor Alexandrina del 1907 (brevetto US853136A):

domenica 8 novembre 2020

STEP #16 - Anatomie

 Per meglio capire il funzionamento della camera lucida riportiamo questa immagine proveniente da un articolo del 1807, W. H. WOLLASTON, LVIII. Description of the Camera Lucida, in "The Philosophical Magazine" (STEP#10).





Possiamo vedere in dettaglio il sistema di bloccaggio del prisma ottico sull'asta, ed il supporto che permette la regolazione delle lenti. Il particolare presente sul prisma è un ausilio per l'allineamento dell'occhio con il foglio e l'immagine riflessa.
 

STEP #15 - I numeri

 Ecco i numeri legati alla camera lucida:

  • 1806, anno di deposito del brevetto;
  • 4, il numero di facce della base del prisma utilizzato;
  • 2, numero di lenti solitamente utilizzate;
  • 129, il prezzo di vendita attuale (in dollari americani) per una camera lucida di qualità (link).

STEP #14 - La tassonomia

 La camera lucida, strumento utilizzato sia da artisti che da scienziati, può essere considerata uno strumento scientifico utile per la rappresentazione manuale e non immediata dei fenomeni osservati, come riportato nello schema:


lunedì 2 novembre 2020

STEP #13 - La pubblicità

 La camera lucida ebbe un'esplosione durante il leisure decade negli Stati Uniti (anni '50). Ecco alcuni annunci pubblicitari del periodo che promettono disegni perfetti anche ai meno pratici:

   


Questi provengono da diversi giornali, tra cui Eerie Magazine e Popular Science; presentano un prodotto della Norton Products, un'azienda americana che, come è possibile notare, spacciava questo strumento (senza utilizzare il suo nome originale) come una "nuovissima invenzione".

Il prezzo era di $1,98, equivalenti a circa $17 moderni.


Addirittura il Weekly World News nel 1989 continua a pubblicizzare il dispositivo utilizzando lo stesso metodo: